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LUMEZZANE RICORDA IL TENENTE ALPINO SERAFINO GNUTTI

gnuttiOggi vi voglio parlare di un eroe bresciano: Serafino Gnutti, tenente degli Alpini, lumezzanese, morto il 21 gennaio 1941 in Albania. Sarà ricordato questa sera dal Gruppo di Lumezzane San Sebastiano prima con una Santa Messa poi con un momento di incontro nella loro sede. Parteciperanno anche gli altri due gruppi della Valgobbia e rappresentanze da Brescia e non solo.
Il tenente Gnutti, dell’omonima famiglia di industriali della Valtrompia, fu chiamato sotto le armi nel 1937, quando seguì il corso ufficiali e fu poi inquadrato nel Sesto Reggimento Alpini Val Vanosta. Terminato il servizio militare fu congedato. Nel 1940 fu richiamato e si recò a combattere nella Campagna di Francia. Poco dopo decise di partire per la terza volta, anche se in quando membro della Famiglia Gnutti, che produceva mortai da 81 e mortai Brixia per conto del Regio Esercito avrebbe potuto essere esonerato. Indosso l’uniforme per la terza volta e fu assegnato al Battaglione “Val Chiese”, 11º Reggimento Alpini, Divisione Pusteria, col quale fu inviato in prima linea subito dopo lo sbarco a Durazzo.
Cadde nella notte tra il 20 e il 21 gennaio, come ho raccontato sulle pagine de Il Giorno un paio di anni fa. Tutto accadde durante un contrattacco, su un terreno di battaglia che i reduci non esitano a definire “disastroso”. A me la storia l’ha raccontata un testimone oculare il sergente a riposo Giulio Turelli, che attribuirebbe l’uccisione di Gnutti a dei fuoriusciti dal Regio Esercito poiché chi lo chiamò e sfidò gnutti 4 parlava correttamente italiano con inflessione lombarda. È stato il Giulio l’ultimo a vedere il tenente Gnutti in vita. << Mi ricordo che mi diceva: “Stammi vicino, stammi vicino…” – mi ha raccontato Giulio – Sparavo, ma ad un certo punto il fucile mi si è inceppato e Gnutti mi ha detto: “Va’ dietro e cambialo”. Non lo’ho mai più rivisto. Lo hanno portato via le persone, sicuramente italiane, che quando eravamo insieme gli dissero “Gnutti vieni avanti che ti spariamo con le tue stesse armi” >>
Sepolto in prossimità del fronte, per decenni è stato impossibile recuperarne i resti. Ora Serafino Gnutti è a casa dove lumezzanesi valtrumplini e alpini lo piangono.
Il tenente Serafino Gnutti è medaglia d’oro al valor militare
«Comandante di uno dei plotoni di punta in preordinato combattimento in ritirata, a protezione del fianco scoperto dello schieramento di Corpo d’armata, guidava animosamente al contrassalto i propri uomini contro forze nemiche soverchianti ed imbaldanzite dal successo, trascinando, primo fra tutti, i suoi uomini contro ogni più violenta reazione avversaria. Circondato da nemico straripante, benché ferito una prima volta, resisteva tenacemente alla testa dei suoi valorosi superstiti. Colpito una seconda volta riusciva ancora con uno sforzo supremo a gettarsi a capofitto nella mischia gridando ai suoi ragazzi infiammati dal suo esempio “Tenete duro” persistendo nella cruenta lotta sino a che cadeva colpito a morte.»
— Albania, 21 gennaio 1941

gnutti tre

In merito al Battaglione “Val Chiese” dove militò il tenente Gnutti, invito i miei amici a leggere “Cromie dagli Abissi” di Mattia Uboldi edito dalla sezione Ana di Udine di cui ringrazio i tre gruppi ANA di Lumezzane. Penne Nere sempre nel mio cuore.

LUMEZZANE: AGGREDISCE I CARABINIERI. HA BEVUTO TROPPO

I carabinieri di Lumezzane hanno arrestato per resistenza, violenza e minaccia a Pubblico ufficiale e per lesioni personali P.N.G. 58 anni, pregiudicato residente a Lumezzane. L’uomo, in evidente stato di alterazione dovuta all’ingestione di bevande alcoliche, ha rotto la vetrina di un bar in piazza Diaz e quando la pattuglia dell’Arma è intervenuta, su richiesta del gestore del locale pubblico, si è prima rifiutato di consegnare i documenti di riconoscimento e successivamente ha minacciato i militari. Subito dopo li ha aggrediti. E’ stato bloccato dopo una breve colluttazione. Sotto la cintura dei pantaloni aveva un coltello, che è stato sequestrato.  Condotto in caserma in stato d’arresto ha avuto un malore.  E’ stato portato ai Civili di Brescia, da dove è stato dimesso.Stamattina è stato portato in carcere, dove è a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.